My vision
Dichiarazione artistica
Ho incontrato l’arte astratta per caso, provando a stendere il colore sulla tela senza cercare forme né figure. Non volevo rappresentare, ma essere vera. Poi ho iniziato a studiare gli artisti che avevano intrapreso questo cammino prima di me, e ho capito che l’astrazione era il mio linguaggio naturale.
La musica accompagna ogni mia opera: ascolto generi diversi, ma riconosco subito il brano che fa vibrare l’inconscio e fa emergere l’emozione più autentica.
Le colature nascono da un gesto spontaneo: amo osservare come, guidate dalla gravità, attraversano la tela prendendo strade imprevedibili, tortuose o interrotte, fino a diventare scrittura e ritmo.
Le mie opere nascono da memorie ed emozioni. Lo spazio bianco è per me respiro e statismo, mentre il fondo nero è un luogo interiore, non bello né brutto, ma necessario: un varco dell’inconscio.
Non cerco di trasmettere un messaggio da decifrare, ma un’esperienza da vivere. Voglio che chi osserva provi qualcosa — nel bene o nel male — ma qualcosa di forte, che risuoni dentro.
Ogni quadro inizia con la musica: ascolto, medito e scelgo i colori in base alla suggestione. È così che la musica entra nell’inconscio e diventa pittura.
Il mio desiderio è continuare a scavare più a fondo, per mettere tutto ciò che sono su tela.
Artist Enstatement
I encountered abstract art by chance, when I first laid color on canvas without seeking forms or figures. I wasn’t trying to represent, but to be true. Later, as I studied abstract artists, I understood that abstraction was my natural language.
Music accompanies every work: I listen to many genres, but I instantly recognize the piece that makes my unconscious vibrate and brings out the most authentic emotion.
My drips are a spontaneous gesture: I love watching how, guided by gravity, they run across the canvas, taking unpredictable, winding, or broken paths — becoming writing and rhythm.
My paintings emerge from memories and emotions. White space is breath and stillness; black ground is an inner place, neither beautiful nor ugly, but necessary: a threshold of the unconscious.
I don’t aim to deliver a message to be decoded, but an experience to be felt. I want the viewer to experience something — pleasant or unsettling — but something strong enough to resonate within.
Each painting begins with music: I listen, meditate, and choose colors from suggestion. That is how music enters the unconscious and turns into painting.
My wish is to keep digging deeper, to place everything I am on the canvas.
Declaración artística
Me encontré con el arte abstracto por casualidad, al extender el color sobre el lienzo sin buscar formas ni figuras. No quería representar, sino ser verdadera. Más tarde, al estudiar a los artistas que habían recorrido ese camino antes que yo, comprendí que la abstracción era mi lenguaje natural.
La música acompaña cada una de mis obras: escucho géneros distintos, pero reconozco enseguida la pieza que hace vibrar mi inconsciente y saca a la luz la emoción más auténtica.
Las goteaduras nacen de un gesto espontáneo: me gusta observar cómo, guiadas por la gravedad, atraviesan el lienzo tomando caminos imprevisibles, tortuosos o interrumpidos, hasta convertirse en escritura y ritmo.
Mis obras nacen de memorias y emociones. El espacio blanco es para mí respiro y quietud; el fondo negro es un lugar interior, ni bello ni feo, pero necesario: un umbral del inconsciente.
No busco transmitir un mensaje para descifrar, sino una experiencia para sentir. Quiero que quien observa experimente algo —agradable o inquietante— pero algo intenso que resuene dentro.
Cada cuadro comienza con la música: escucho, medito y elijo los colores según la sugestión. Así la música entra en el inconsciente y se convierte en pintura.
Mi deseo es seguir profundizando, para poner todo lo que soy sobre el lienzo.